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The Yesterday Machine

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The Yesterday Machine Locandina

The Yesterday Machine
Directed by Russ Marker
Screenplay by Russ Marker
Produced by Russ Marker
Starring:
Tim Holt, James Britton, Jack Herman, Ann Pellegrino, Robert Bob Kelly
Cinematography Ralph K. Johnson
Music by Don Zimmers
Production: Carter Film Productions
Release date: 1963
Running time: 85 minutes
Language: English

Trama

The Yesterday Machine narra la vicenda di Howie, il fidanzato di Marta, disperato di fronte alla sua auto rotta; tenta invano di ripararla per raggiungere in tempo una partita di calcio. Mentre percorrono a piedi la strada verso una fattoria in cerca di aiuto, si imbattono in due soldati confederati della guerra civile americana. Confusi e spaventati, cercano di fuggire, ma Howie viene colpito. Riportato alla macchina, crolla e viene portato in ospedale da un automobilista di passaggio, mentre Margie scompare misteriosamente.

Il giornalista Jim Crandell sta cercando informazioni sulla sparatoria e, all’ospedale, il dottor Wilson D. Blake rivela che Howie è stato colpito da una pallottola sparata da un moschetto della Guerra Civile. La polizia, rappresentata dal Tenente Partane e dal Detective Lasky, inizia le indagini e si reca in un nightclub dove la sorella di Margie, Sandy, sta esibendosi. Partane informa Sandy della scomparsa di Margie, e lei chiede a Jim di accompagnarla sul luogo dove è stata vista per l’ultima volta. Tuttavia, la loro ricerca non porta a nulla.

La mattina successiva, Jim discute del misterioso caso con il Tenente Partane. Quest’ultimo rivela a Jim un episodio insolito vissuto alla fine della seconda guerra mondiale, quando la sua unità militare liberò un campo di concentramento particolare, dove tutti i prigionieri erano giovani e in ottima salute. In un edificio bombardato nelle vicinanze, trovarono una macchina elettronica che non riuscirono a identificare. Partane avanzò l’ipotesi che quella macchina fosse un dispositivo di viaggio nel tempo e il fisico Ernst Von Hauser, comandante del campo, non fu mai catturato.

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Sandy e Jim ritornano sul luogo della scomparsa di Margie. Mentre continuano la ricerca senza successo attraversano un inaspettato e inspiegabile campo invisibile e, improvvisamente, si trovano nel 1789. Successivamente si ritrovano sotto la fattoria, nel laboratorio di Von Hauser, teletrasportati da una macchina del tempo basata sulla “superspecificità della relatività”, una scoperta di Von Hauser che permette alla luce di viaggiare più velocemente della velocità calcolata da Albert Einstein. Il piano di Von Hauser è riportare Hitler dalla Germania nazista agli Stati Uniti contemporanei, rendendolo immortale durante il teletrasporto e consentendogli di governare il mondo per sempre. Nel suo laboratorio, tiene anche Margie prigioniera.

Manfred, uno dei complici nazisti di Von Hauser, conduce Sandy alla cella di Margie e la chiude all’interno. Jim si trova anch’esso rinchiuso in una cella. Nel frattempo, Manfred trascina Margie nel laboratorio. Didiyama, uno schiavo proveniente dall’antico Egitto – ora al servizio di Von Hauser -, porta il cibo per Jim e Sandy. Quando Manfred ritorna e si avvicina minacciosamente a Sandy nella cella, Didiyama lo colpisce alle spalle. Manfred lo strangola a morte prima di soccombere. Sandy utilizza le chiavi di Manfred per liberare Jim dalla sua cella, e quest’ultimo prende la pistola del nazista.

Sandy e Jim si precipitano nel laboratorio, dove trovano Von Hauser pronto a teletrasportare Margie nel futuro, un’operazione che non ha mai tentato prima e che non è sicuro funzionerà. Wolf – il secondo nazista – spara un colpo a Jim, ma fortunatamente manca il bersaglio. Jim risponde sparando a Wolf, che crolla a terra. Sotto minaccia, Jim costringe Von Hauser a procedere con il teletrasporto per riportare Margie indietro, riuscendo nell’intento senza incidenti. Mentre cercano di fuggire il ferito ma non ancora morto Wolf tenta un altro attacco, mancando ancora una volta il suo obiettivo. Tuttavia Jim riesce a colpire Wolf, eliminandolo definitivamente. Jim, poi, spara ripetutamente al pannello di controllo della macchina del tempo, disabilitandola.

In quel momento, Partane e Lasky si trovano fuori dalla fattoria. Jim, Sandy e Margie emergono da una finta tomba in un cimitero. Jim spiega a Partane la posizione del laboratorio e insieme scendono per trovarlo. Partane e Lasky arrivano al laboratorio, dove si svolge l’ultimo confronto. Von Hauser, morente, cerca di teletrasportarsi di nuovo con la macchina ancora funzionante, ma Partane gli spara, mettendo fine alla minaccia nazista. Von Hauser scompare davanti ai loro occhi, viaggiando in qualche luogo e tempo sconosciuto.

Infine, Partane distrugge la macchina del tempo, eliminando definitivamente la minaccia di un uso nazista di questa tecnologia. La storia si conclude con la vittoria dei protagonisti sulla macchina del tempo e il ritorno alla normalità.

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Curiosità

The Yesterday Machine rappresenta un esempio peculiare di ciò che lo storico del cinema Brian Albright definisce come un “film regionale”. Questi film venivano concepiti, prodotti e spesso distribuiti in regioni del paese non strettamente associate all’industria dell’intrattenimento. Nel contesto degli anni ’60, quando il film faceva la sua comparsa nei cinema drive-in, le produzioni regionali erano spesso considerate all’avanguardia nel cinema fanta/horror.

Il film, ambientato principalmente a Dallas e nelle sue vicinanze, è stato girato con un budget limitato e con troupe di produzione locali. Questa caratteristica aggiunge un tocco autentico e unico alla produzione, contribuendo alla sua estetica “regionale”. La scelta delle location, tra cui lo Studio Recording Office di Dallas, gestito da Nick Nicholas, direttore musicale del film, sottolinea l’approccio di produzione radicato nella comunità.

Sebbene diverse fonti possano datare il film al 1963, alcune controversie riguardano la datazione precisa, con alcune fonti che suggeriscono il 1965 e altre il 1966. Gli appassionati di automobili, analizzando i modelli presenti nel film, sollevano questioni sulla datazione, individuando veicoli del 1964 e 1965.

Russ Marker, il regista, ha condiviso che l’idea alla base di The Yesterday Machine è nata poco dopo la seconda guerra mondiale, quando ha letto resoconti della stampa su progetti di super-armi naziste mai realizzate. La sceneggiatura specula su cosa sarebbe successo se una di queste super-armi fosse stata un dispositivo di viaggio nel tempo. La multiplicità di ruoli di Marker nella produzione, che include la scrittura della sceneggiatura, la produzione e la regia, dimostra un impegno personale nella realizzazione del progetto.

Marker ha finanziato il film con il supporto di diversi milionari veterani della seconda guerra mondiale che hanno condiviso la sua visione. Il regista stesso ha guadagnato un modesto compenso dalla realizzazione di The Yesterday Machine, sottolineando l’aspetto di produzione indipendente e locale del progetto.

The Yesterday Machine si distingue come un esempio affascinante di cinema regionale degli anni ’60, che, sebbene possa sembrare datato o a basso budget, offre uno sguardo unico sulla creatività cinematografica radicata nella comunità e intrisa delle influenze culturali e storiche dell’epoca.

Recensione di The Yesterday Machine

The Yesterday Machine è un viaggio affascinante attraverso il genere della fantascienza degli anni sessanta, un’epoca in cui l’immaginazione e la creatività cinematografica si scontravano spesso con budget limitati e scarse risorse tecniche. Diretto da Russ Marker, il film offre uno sguardo intrigante su un’epoca in cui la pionieristica delle macchine del tempo stava emergendo come un tema centrale nella narrativa fantascientifica.

La trama segue il Professor Brewer (interpretato da Tim Holt), uno scienziato che sta cercando di perfezionare la sua invenzione: nientemeno che la macchina del tempo. Tuttavia la sua invenzione attrae l’attenzione di spie straniere, determinate a sfruttare la tecnologia per i loro loschi piani. Il Professor Brewer e il suo team si trovano così invischiati in un intrigo internazionale che coinvolge il passato, il presente e il futuro.

Uno degli aspetti affascinanti di The Yesterday Machine è il suo stile retro-futuristico, che cattura perfettamente l’estetica della fantascienza di quell’epoca. I costumi, le scenografie e gli effetti speciali possono sembrare rudimentali dal punto di vista attuale, ma contribuiscono a creare un’atmosfera unica che risuona con lo spirito dei film di fantascienza degli anni sessanta.

Il film esplora anche le implicazioni etiche e morali del viaggio nel tempo, un tema ricorrente nel genere. Il Professor Brewer si trova a dover affrontare le conseguenze delle sue scoperte, mentre il pubblico è portato a riflettere sulle potenziali ramificazioni oscure conseguenti dal manipolare il continuum temporale.

Il cast, sebbene non comprenda nomi di grande levatura, offre interpretazioni solide e coerenti con lo stile del periodo. Tim Holt porta credibilità al ruolo del professore dedicato, mentre gli altri attori contribuiscono a rendere la storia coinvolgente nonostante le limitazioni di budget.

La colonna sonora, tipica delle produzioni di quel tempo, aggiunge un tocco nostalgico al film, enfatizzando la sua appartenenza a un’epoca specifica del cinema.

The Yesterday Machine è un tuffo nel passato della fantascienza cinematografica. Sebbene possa sembrare datato e abbia le caratteristiche di una produzione a basso costo, il film rappresenta un capitolo interessante nella storia del genere e offre uno sguardo affettuoso e apprezzabile sulla visione del tempo degli anni ’60. Gli appassionati della fantascienza classica troveranno in questo film un viaggio deliziosamente retrò attraverso il potenziale e le sfide del viaggio nel tempo.
(Francesco Ippolito)

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