50 km all’ora

Trama

50 km all’ora, pellicola diretta da Fabio De Luigi, narra la storia di due fratelli, interpretati da Stefano Accorsi e lo stesso Fabio De Luigi, i quali hanno vissuto separati per lungo tempo a causa di tensioni nella loro relazione. Con la morte del padre, si ritrovano al suo funerale, dando loro l’opportunità di confrontarsi con i fantasmi del passato. Riscoprono due vecchie motociclette malconce che avevano costruito da giovani e decidono di intraprendere un viaggio attraverso l’Italia. I giorni trascorsi in sella alle due ruote diventano un’occasione per i fratelli di affrontare le vecchie incomprensioni e riflettere sul loro legame. Un percorso che li riconcilierà, riportandoli finalmente a casa.

Curiosità 50 km all’ora

Fabio De Luigi affronta la sua terza esperienza dietro la macchina da presa, assumendo i ruoli di regista, sceneggiatore e attore principale in questo road movie. Il film, prodotto da Iginio Straffi, Alessandro Usai, Colorado Film e Sony Pictures International Productions, ha ottenuto il sostegno della Regione Emilia Romagna e Prime, ed è distribuito da Eagle Pictures. L’ispirazione per il soggetto deriva dal film “25 km/h” (2018) di Markus Goller, mentre Fabio De Luigi ha collaborato alla scrittura della sceneggiatura insieme a Giovanni Bognetti.

Riprese

Le riprese hanno attraversato diverse location in Emilia-Romagna, spaziando dalle montagne dell’Appennino alla pianura fino al mare Adriatico. La colonna sonora, arricchita dai successi degli anni Ottanta, è stata curata da Stefano Della Casa, già complice musicale di Fabio De Luigi in “Tre di troppo” (2023). Nel cast, oltre ai protagonisti interpretati dal regista stesso e Stefano Accorsi, spiccano le presenze di Alessandro Haber, Paolo Cevoli e la partecipazione straordinaria di Marina Massironi.

Critica

Due fratelli, un viaggio in motorino, il passato da elaborare per andare incontro al futuro. Fabio De Luigi scrive, dirige e interpreta questo film pieno di buoni sentimenti ma senza sentimentalismi, nostalgico per gli anni Ottanta della sua (e nostra) adolescenza ma senza mai debordare in una retromania sterile e di facciata. Non è un capolavoro, né un film imperdibile, ma è però un film che ha una sincerità, una genuinità, un’onestà tali da rimanere impresse, che diverte e tocca corde emotive senza mai calcare troppo.
De Luigi e Accorsi (che si mette con sorprendente dedizione al servizio del film e del personaggio) sono una coppia che funziona molto bene.
(Federico Gironi – Comingsoon.it)

Trailer

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