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Amadeus

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Amadeus

Data di uscita: 24 maggio 2002
Genere: Drammatico
Anno: 1984
Regia: Milos Forman
Attori:
F. Murray Abraham
Tom Hulce
Elizabeth Berridge
Simon Callow
Roy Dotrice
Christine Ebersole
Jeffrey Jones
Charles Kay
Kenny Baker
Lisabeth Bartlett
Barbara Bryne
Martin Cavina
Roderick Cook
Milan Demjanenko
Richard Frank
Patrick Hines
Nicholas Kepros
Jonathan Moore
Cynthia Nixon
Miroslaw Sekera
Vincent Schiavelli
Douglas Seale
Philippe Lenkowsky
Herman Meckler
Paese: USA
Durata: 158 min
Distribuzione: Medusa (1985) – Warner Home Video
Sceneggiatura: Peter Shaffer
Fotografia: Miroslav Ondrícek
Montaggio: Michael Chandler, Nena Danevic, Michael Magill
Musiche: John Strauss
Produzione: AMLF, The Saul Zaentz Company

Trama

Amadeus, è un film drammatico datato 1984 diretto da Milos Forman. E’ ambientato a Vienna, nel 1823; un vecchio signore, Antonio Salieri (interpretato da F. Murray Abraham) tenta il suicidio, si pugnala alla gola invocando il perdono di Mozart (interpretato da Tom Hulce), le sue grida strazianti richiamano i suoi domestici, che riescono a salvarlo e a farlo ricoverare in un manicomio.
Aiutato e spronato da un sacerdote a liberarsi dai tormenti tenuti nascosti per anni, il maestro Salieri rievoca con dovizia di particolari il passato e capisce che la sua vita è sempre stata ossessionata da Wolfgang Amadeus Mozart.
Fin dall’infanzia, infatti, Antonio si confronta con il genio di Mozart, cominciando a provare sentimenti contrastanti: prevarrà sempre l’invidia, non tanto per il successo e la fama del suo rivale, quanto per il buon rapporto che Amedeus aveva con suo padre.
La vita prosegue e vede Antonio confortarsi con la preghiera, parlare con Dio e barattare la sua castità e la sua umiltà in cambio della promessa di fare di lui un grande compositore.
Salieri diventa un musicista di talento, apprezzato e universalmente riconosciuto. Diventa addirittura compositore di Corte dell’imperatore Giuseppe II, fino a quando a Vienna non arriva Mozart. Sembra che grazie alla sua prepotente e unica genialità, il suo estro irriverente e la sua capacità di scrivere musica come se fosse dettata da Dio, voglia prendere il posto alla Corte, gettando Antonio nella più cupa disperazione. Quest’ultimo, infatti, da una parte riconosce che Mozart è il più grande compositore di sempre, dall’altra si chiede come mai Dio abbia scelto un uomo tanto volgare come suo strumento.
La sua antica invidia si trasforma in odio profondo, un rammarico insormontabile che distruggerà la vita di entrambi.

Recensione di Giorgio Sollazzi

Dedico questa opinione a tutti quelli che credono o crederanno di aver assistito alla biografia di Mozart vedendo il film di Forman.
Non vorrei perdermi nei meandri di ciò che è realtà storicamente provata e di quello che è stato inventato di sana pianta.
Devo solo spezzare una lancia a favore di Salieri: tutto quello che avete visto o vedrete nel film è pura invenzione. Tutto, dal tentato suicidio delle sequenze iniziali, all’omicidio sognato, al ricovero nell’ospizio. Tutto.
Vi chiederete come mai il regista ma soprattutto lo sceneggiatore (Shaffer) abbiano commesso l’errore di trattare la vita di un compositore così conosciuto come Mozart senza attenersi alla verità storica.
La risposta è semplicissima: non è un film su Wolfgang ma sul rapporto tra genio e mediocrità, tra l’artista e il suo pubblico, sull’invidia che trascolora inesorabilmente nel delitto.
Proprio questo, e solo questo, rende il film di una bellezza travolgente, un trionfo di colori, quasi una tragedia shakespeariana. Ma qui si parla di colonne sonore. E la soundtrack appartiene interamente a Mozart salvo un brano di Pergolesi (lo Stabat Mater nella scena di Salieri da giovinetto nella chiesa) e un brano di Salieri (l’opera alla quale Mozart, invitato, assiste).
Qui, però, si rivela il punto debole, anzi, lo scivolone del film. Non c’è, letteralmente, una nota scritta da Mozart. L’orchestrazione è stata rifatta, pare per adeguarla alle esigenze cinematografiche (?), le opere sono state tagliate con forbici anche grossolane e i brani strumentali sono eseguiti senza alcuna preoccupazione di verità musicale. Insomma, anche la musica che ascoltate, non è vera.
Non sono un purista e credo, anzi, che la musica debba essere impastata con la vita, usata, sporcata, resa complice anche delle azioni più nefande. Per questo non mi scandalizzo ma mi chiedo, più semplicemente, perché.
Alcune sequenze, come quella dell’affannoso ritorno a Vienna di Costanza, hanno una loro logica temporale che, a volerle accompagnare dalla musica, forzano naturalmente il testo sonoro. Ma altrove non c’è proprio alcun bisogno di alterare la perfetta musica di Amadeus (nel senso del compositore).
Mi viene il sospetto, no, ne sono certo, che regista e sceneggiatore abbiano semplicemente dato voce a ciò che l’orecchio colletivo (scusate il bisticcio pessimo oltre che pedestre, ma meglio di così non mi viene) SA di Mozart. E questo è assolutamente sconfortante.
Perché rinunciare a presentare così com’è la musica del compositore?
Una caduta di gusto, caduta che, del resto, appartiene a tutti noi, abituati come siamo all’alta fedeltà, al Surround, ai decibel sparati inesorabilmente, alla pulizia del suono. Sopraffatti dall’inquinamento acustico desideriamo che almeno la musica sia limpida e cristallina come acqua sorgiva. Paghiamo un prezzo altissimo che la cosiddetta arte dei suoni tutto è meno che limpida e cristallina.
Nessuno ricorda che ancora Mozart – Beethoven, perfino – suonava su uno strumento a tastiera dall’intonazione incerta e dal suono negletto.
Nessuno sa che le orchestre erano, perlopiù, formate da servi che ben poco tempo avevano da dedicare allo studio dello strumento così come noi oggi lo pensiamo con risultati facilmente immaginabili.
Pensate che, ad esempio, un vecchio violinista, veniva spostato alle viole perché non più in grado di suonare cose complicate. Questo spiega anche perché proprio le viole, in quasi tutte le composizioni sinfoniche di Mozart, suonino per 50 e più battute la stessa nota…
Ho sentito persino dire, da conoscitori, che il finale del Lacrimosa (per intenderci, la musica che accompagna il triste funerale) è di una genialità assoluta perché sull’Amen conclusivo c’è una semplice sequenza di accordi, la più semplice possibile. Nuda e cruda come la morte del compositore.
Falso!
Quell’accordo fu frettolosamente e sciaguratamente aggiunto da Sussmayer (l’allievo prediletto di Mozart), mentre sappiamo che l’autore aveva pensato ad una complessa fuga (forma musicale tra le più difficili e “dotte”).
Come far nascere un mito dalla più bieca falsità…
Per concludere vi invito ad ascoltare gli originali mozartiani (che non significa affatto ascoltare suoni brutti…); se ne avete bisogno vi darò io stesso la lista dei brani utilizzati nel film e anche altro.
Ciao e grazie dell’attenzione.

Premi e riconoscimenti

Oscar – 1985
Premio miglior film
Premio miglior regista a Milos Forman
Premio miglior sonoro
Premio miglior trucco
Premio migliore attore protagonista a F. Murray Abraham
Premio migliore sceneggiatura non originale a Peter Shaffer
Premio migliore scenografia
Premio migliori costumi
Candidatura miglior montaggio a Nena Danevic, Michael Chandler
Candidatura migliore attore protagonista a Tom Hulce
Candidatura migliore fotografia a Miroslav Ondricek

Golden Globe – 1985
Premio miglior film drammatico
Premio miglior regista a Milos Forman
Premio migliore attore in un film drammatico a F. Murray Abraham
Premio migliore sceneggiatura a Peter Shaffer
Candidatura migliore attore in un film drammatico a Tom Hulce
Candidatura migliore attore non protagonista in un film a Jeffrey Jones

David di Donatello – 1985

Premio miglior film straniero
Premio miglior regista straniero a Milos Forman
Premio migliore attore straniero a Tom Hulce

Curiosità

La pellicola è tratta dall’omonima opera teatrale di Peter Shaffer.
Le scenografie e i costumi usati per Amadeus durante l’esecuzione delle opere sono basati sugli schizzi dei costumi e delle scenografie utilizzati nella prima rappresentazione delle stesse opere nel 1700.

Trailer

https://www.filmtv.it/film/12698/amadeus/#

Altre Recensioni:

https://www.cinemaniaci.it/category/film/recensioni/

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